
Arte e cultura
Arte a Varallo
Varallo e la Valsesia sono connotate storicamente dalla presenza di maestranze artistiche di altissimo livello che, tra XV e XIX secolo, individuano nell' arte una risorsa di vita e di lavoro, dando lustro in Italia e all' estero al nome della propria terra.
Centro propulsore per l'arte in Valsesia, il grande cantiere del Sacro Monte di Varallo, avviato alla fine del XV secolo dall'idea del padre francescano Bernardino Caimi di ricreare una Nuova Gerusalemme sul monte dominante Varallo.
Il Sacro Monte si presenta come una vera e propria 'Città sacra ideale', connotata da un inscindibile legame tra fede, arte e natura, fattore determinante il suo ingresso nel 2003 fra i beni dell'UNESCO.
Emblematica la formula coniata da Giovanni Testori di Gran teatro montano, che definisce la forza comunicativa del Sacro Monte, in cui pittura, scultura e architettura coesistono in un contesto naturale unico raccontando al visitatore la storia della vita di
Cristo. Costituito da 45 cappelle popolate da oltre 800 sculture a grandezza naturale coronate da affreschi, il Sacro Monte è caratterizzato dal susseguirsi di personalità artistiche di eccezionale levatura tra cui spiccano Gaudenzio Ferrari (Valduggia, 1470/75 – Milano 1546) e Antonio d'Enrico detto Tanzio da Varallo (Riale di Alagna, 1580 ca. – Varallo , 1633).
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Frutto della secolare propensione all'arte del territorio valsesiano, la Pinacoteca di Varallo si afferma come uno dei musei più importanti del Piemonte. Nata sul finire dell'800 da presupposti conservativi, didattici e divulgativi, ospita importanti opere d'arte collocabili cronologicamente tra XV e XX secolo. Numerose le sezioni espositive e i materiali che vanno a formare le collezioni museali: dalle sale dedicate alla scultura lignea tra Quattro e Cinquecento, a quelle rappresentative dell'arte Rinascimentale con opere di Gaudenzio Ferrari, per passare al salone ospitante il nucleo più importante delle opere di Tanzio da Varallo. Ad arricchire le raccolte, la sezione dedicata all'Ottocento e alla pittura di paesaggio e le sale ospitanti la collezione di maioliche Francesco Franchi. Da rilevare la presenza del Gabinetto Disegni e Stampe, ospitante il ricco fondo grafico della Pinacoteca, e del Museo di Scienze Naturali intitolato a Don Pietro Calderini (attualmente in restauro).
Ad impreziosire il panorama artistico e museale varallese, la Casa Museo Cesare Scaglia, allestita da Aida Scaglia a partire dal 1944 con la volontà di ricostruire l'ambiente di vita e di lavoro del padre, il pittore Cesare Scaglia (Roccapietra, 1866 – Varallo, 1944). Emozionante la sensazione di compiere, entrando al Museo Scaglia, un affascinante salto temporale per scoprire un luogo grazie al quale la Città di Varallo rivive il suo passato mantenendo intatta e valorizzando la memoria.